Francesco Candiloro, il 44enne calabrese residente nel Bresciano, è stato nuovamente accusato di tentato omicidio. Nel mese di ottobre 2021 era stato arrestato con l’accusa di essere un membro della ‘Ndrangheta e condannato all’ergastolo in primo grado. Secondo gli inquirenti, l’uomo aveva ucciso Marcello Bruzzese, fratello di un collaboratore di giustizia, a Pesaro il giorno di Natale del 2018. Nonostante non avesse precedenti penali, è stato considerato un “insospettabile” con un alto profilo criminale. È stato anche accusato di ricettazione e detenzione di armi comuni e da guerra, che il suo gruppo avrebbe voluto utilizzare per uccidere un ex membro della Cosca Crea, per cui è stato condannato a sei anni e otto mesi aggiuntivi.
Oggi, Candiloro è stato raggiunto in carcere da un nuovo provvedimento di custodia cautelare emesso dal Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – diretta dal Procuratore Nicola Gratteri. I provvedimenti riguardano quattro individui – due in carcere e due agli arresti domiciliari – gravemente indiziati di aver tentato di uccidere l’imprenditore Pasquale Inzitari di Reggio Calabria la sera del 25 luglio 2017. Oltre a Candiloro, sono coinvolti Michelangelo Tripodi, Gianenrico Formosa e Antonio Domenico Scarcella.
Secondo le indagini, quella sera il commando di killer è entrato in azione nel piazzale del centro commerciale “I Portali” di Corigliano Rossano, dopo aver effettuato diversi sopralluoghi e pianificato attentamente l’omicidio dell’imprenditore. I membri del commando hanno atteso Inzitari nel parcheggio, dove hanno aperto il fuoco, ma il loro attacco è fallito grazie alla pronta reazione della vittima, che si è rifugiata in un negozio. Le indagini hanno dimostrato che questa “spedizione” era stata organizzata per agevolare l’attività criminale della ‘ndrangheta e hanno individuato Candiloro e Tripodi come i presunti responsabili dell’omicidio di Bruzzese.
Queste nuove accuse confermano il coinvolgimento di Candiloro in attività criminali di alto livello e mettono in luce l’importanza delle indagini e delle azioni legali contro la ‘ndrangheta e altre organizzazioni criminali. La lotta alla criminalità organizzata è fondamentale per garantire la sicurezza e il benessere delle comunità locali. Speriamo che queste indagini portino alla giustizia tutti i responsabili e contribuiscano a indebolire ulteriormente la ‘ndrangheta e le sue attività illegali.