La sicurezza nella zona del Tempio Voltiano a Como è ancora una volta al centro dell’attenzione, dopo l’ennesima tragedia che ha visto la morte di un giovane egiziano recuperato dalle acque del lago. Nonostante le multe, le transenne, i controlli delle forze dell’ordine e i cartelli con i divieti in diverse lingue, l’area si trasforma durante l’estate in un vero e proprio lido, nonostante le restrizioni imposte.

Il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, ha dichiarato che l’amministrazione comunale ha fatto tutto il possibile per garantire la sicurezza nella zona. Sono stati posizionati divieti, presidi e sanzioni, oltre a una barca della protezione civile nella zona del lago. Sono stati organizzati controlli regolari da parte delle forze dell’ordine, sia via terra che via lago, e sono stati installati cartelli multilingue. Tuttavia, la responsabilità individuale gioca un ruolo fondamentale.

Rapinese ha sottolineato che al momento della tragedia è stato lanciato l’allarme dai vigili del fuoco stessi e che le statistiche di altri territori raccontano di situazioni drammatiche simili. Ad esempio, nel territorio bergamasco si sono registrate ventitré morti in due anni.

A metà luglio, è stata posizionata una transenna con il divieto di entrare in acqua vicino al Tempio Voltiano, accanto ai cartelli già presenti. Tuttavia, i bagnanti hanno spostato la transenna nei giorni successivi. Per contrastare e sanzionare tali comportamenti, gli agenti della polizia locale hanno aumentato i controlli nella zona, in collaborazione con le altre forze dell’ordine.

Il sindaco ha concluso affermando che l’amministrazione ha fatto tutto ciò che poteva fare e che i divieti devono essere rispettati per evitare tragedie simili. La sicurezza nella zona del Tempio Voltiano rimane una priorità e richiede la collaborazione e la responsabilità di tutti i cittadini.

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