Il tribunale di Busto Arsizio ha deciso di rinviare a giudizio Paolo Orrigoni, ex proprietario della catena di supermercati Tigros, per i reati di corruzione e induzione indebita. Nell’udienza di oggi, 27 settembre, è stato giudicato anche Luca Antonini, il principale imputato coinvolto nel caso delle “facilitazioni” nel rilascio delle pratiche edilizie. Antonini, al tempo dei fatti contestati, ricopriva il ruolo di caposettore dell’Urbanistica nel Comune di Solbiate.

Gli avvocati di Antonini hanno chiesto di patteggiare la pena a 3 anni. Secondo le indagini condotte dai carabinieri, Antonini avrebbe richiesto denaro e favori personali per agevolare le pratiche edilizie di competenza del suo ufficio tra il 2017 e il 2018. Le richieste sarebbero state rivolte principalmente agli imprenditori, tra cui anche Orrigoni, che aveva in corso una pratica per il “Nuovo Tigros”. Si sostiene che Antonini avrebbe favorito l’assegnazione di un progetto per opere pubbliche alla fidanzata di Orrigoni.

Questo caso di presunte mazzette e favoritismi ha scosso l’opinione pubblica e ha sollevato interrogativi sulla correttezza delle pratiche edilizie nel Comune di Solbiate. L’inchiesta ha messo in luce una presunta rete di corruzione che coinvolgeva il caposettore dell’Urbanistica e imprenditori locali.

Ora spetta al tribunale valutare le prove e pronunciare una sentenza. Nel frattempo, questo caso rappresenta un monito per tutti coloro che occupano posizioni di potere e responsabilità, sottolineando l’importanza di agire sempre nell’interesse pubblico e nel rispetto delle leggi. La corruzione e gli abusi di potere devono essere condannati e combattuti con determinazione, per garantire la trasparenza e l’equità nelle pratiche amministrative.

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