Trasporti: l’imprevisto
Almeno un quarto d’ora di ritardo per tutte le Frecce e gli Italo in transito. Buona parte dei regionali provenienti da Bergamo si fermerà a Rovato, senza arrivare in città. Pendolari penalizzati.
Si è conclusa soltanto la prima fase delle operazioni di messa in sicurezza dell’ordigno bellico della Seconda guerra mondiale rinvenuto giovedì mattina durante i lavori alla Piccola velocità, lo scalo ferroviario per le merci di Brescia. Ma la circolazione dei treni rimane problematica.
Ogni passaggio, un ritardo
Ritardi di un quarto d’ora circa sono previsti a ogni passaggio per i prossimi giorni, fino a quando la bomba non verrà rimossa dal luogo del ritrovamento. Fino ad allora sia i regionali che le Frecce (e gli Italo) accuseranno il ritardo previsto, mentre circa la metà dei Trenord sulla tratta Brescia-Bergamo si fermerà e partirà da Rovato senza arrivare in città.
Trenord si ferma a Rovato
Nel dettaglio, si fermeranno a Rovato i treni in partenza da Bergamo agli 0.6 minuti delle ore 7, 9, 13, 14, 16 e 18. Partiranno da Rovato i convogli previsti dal Brescia ai 57 minuti delle ore 9, 12, 14, 15, 17 e 19. Trenord fa sapere che si possono utilizzare altri percorsi alternativi indicati sull’app.
Precauzioni “necessarie”
Ritardi e rimodulazione dell’offerta sono dovuti a una misura super-precauzionale adottata dalla Prefettura di Brescia su indicazione di Polfer e artificieri del Decimo reggimento genio guastatori di Cremona intervenuti per mettere in sicurezza la bomba. La quale si trova a una distanza così ridotta dai binari dell’alta velocità da indurre a vietarne l’utilizzo fino alla rimozione della bomba stessa.
Deviazione sulle linee regionali e a rilento
Nel frattempo le Frecce verranno dirottate sui binari storici insieme ai regionali. E tutti quanti, regionali e Frecce, per ulteriore misura precauzionale in quel tratto dovranno procedere a velocità ridotta per evitare vibrazioni del terreno. Tutto ciò produce ritardi che dalla mattinata di ieri si sono comunque ridotti da un’ora a mezz’ora e infine a 15 minuti.
La rimozione, quando? Non si sa
Ora si attende la fase risolutiva, che deve essere ancora calendarizzata. Dopo il sopralluogo e la messa in sicurezza di giovedì, gli artificieri stanno studiando il caso e prepareranno una relazione tecnica con le procedure da adottare per la rimozione. Appena sarà pronta, la Prefettura convocherà il Tavolo per stabilire il da farsi. In quella sede, sempre sulla scorta delle valutazioni degli artificieri, si deciderà tra l’altro il raggio di sgombero. E ovviamente per tutta la fase della rimozione la circolazione dei treni verrà nuovamente interrotta.
Una bomba d’aereo
L’ordigno rinvenuto è una bomba d’aereo da 500 libbre con un centinaio di chili di esplosivo, di fabbricazione inglese. Possiede una spoletta di coda ancora attiva, che dovrà essere rimossa prima dello spostamento. E “questo – sottolinea il maggiore Antonio Asciolla degli artificieri – sarà il momento più delicato”. Tuttavia non è la prima volta che hanno a che fare con ordigni del genere, di frequente proprio alla “Piccola” più volte bombardata dagli alleati durante il conflitto.
La spoletta da rimuovere
Una volta rimossa la spoletta, la bomba verrà trasportata in una cava individuata dalla Prefettura di concerto con gli altri partecipanti al Tavolo, e fatta brillare. Per ora, dunque, si attende che gli artificieri concludano il loro lavoro di studio. Dopodichè il Tavolo tecnico deciderà anche la lunghezza del raggio di sgombero, e si saprà se qualche quartiere cittadino ci capiterà dentro, com’è successo altre volte, oppure no. Ma di sicuro per tutta la durata della rimozione nessun treno potrà circolare.