Monza – Un cittadino libico e un marocchino verranno entrambi espulsi su ordine del Questore di Monza Marco Odorisio. Il cittadino libico è un uomo nato nel 1996 che si trovava in modo irregolare sul territorio nazionale. Era arrivato in Italia nel 2020 ed era stato denunciato per lesioni aggravate. Durante un controllo di polizia alla Stazione Centrale di Milano, gli agenti lo avevano trovato con una ferita alla mano. Dopo essere stato curato dal personale sanitario, si era allontanato e improvvisamente aveva preso un sasso e colpito un passante alla testa. Nel mese di aprile 2020 era stato arrestato per rapina aggravata, dopo aver rubato il telefono cellulare a una donna mentre passeggiava con la figlia di soli 5 anni. La polizia era intervenuta tempestivamente e lo aveva arrestato.

Dopo essere stato sottoposto a custodia cautelare in carcere, era stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione, che aveva inizialmente scontato nel carcere di Pavia. Qui, ad agosto di quest’anno, insieme ad altri detenuti, si era reso responsabile di danneggiamento, danneggiamento seguito da incendio, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. A seguito di questi reati, era stato trasferito al carcere di Monza.

Nel mese di settembre 2022, l’Ufficio di Sorveglianza di Pavia aveva disposto la sua espulsione dal territorio come alternativa alla detenzione, quindi l’Ufficio Immigrazione della Questura aveva organizzato il suo rimpatrio in accordo con il Consolato Generale della Libia a Milano. Un funzionario diplomatico consolare era stato incaricato di accompagnare il cittadino libico in patria. Pertanto, ieri lo straniero è stato accompagnato all’aeroporto di Milano Malpensa, dove il funzionario libico e due dipendenti della Questura di Monza lo stavano aspettando. I poliziotti, abilitati al servizio di scorte internazionali, l’hanno accompagnato fino a Istanbul, dove lo hanno affidato al funzionario diplomatico per il definitivo rimpatrio in Libia.

Mercoledì, l’accompagnamento in frontiera riguardava un cittadino marocchino nato nel 1993, irregolare sul territorio nazionale e dichiarato socialmente pericoloso. Lo straniero era sbarcato illegalmente in Italia nel febbraio 2017 a Siracusa, dove era stato oggetto di un decreto di respingimento e di un ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale, al quale però non aveva ottemperato. Pochi mesi dopo, era stato denunciato anche per tentato furto. Dopo un altro ordine del Questore di Taranto di lasciare l’Italia, nel 2020 era stato condannato dal GIP del Tribunale di Monza a 3 anni di reclusione e 600 euro di multa per il possesso di una pistola calibro 38 Smith & Wesson con matricola abrasa, contenente quattro proiettili nel tamburo. In questa sentenza era stata disposta la sua espulsione dal territorio come misura di sicurezza.

Nel 2021 era stato detenuto nel CPR di Torino, ma era stato rilasciato perché non era stato completamente identificato. Nel 2022, l’Ufficio di Sorveglianza di Milano aveva dichiarato che la sua pericolosità sociale non era cessata, tenendo conto della gravità del reato, del fatto che l’arma clandestina fosse pronta all’uso in un contesto criminale di spaccio e che lo straniero si fosse reso irreperibile fornendo diversi alias durante i controlli di polizia e della mancanza di elementi concreti di risocializzazione.

Nel maggio 2023, l’uomo aveva presentato una richiesta di protezione speciale alla Questura di Monza, ma la Commissione Territoriale per il Riconoscimento della Protezione Internazionale di Monza l’aveva respinta, ritenendo che lo straniero non avesse raggiunto un livello significativo di integrazione e radicamento. Non aveva avuto continuità nel lavoro, nell’economia e nell’alloggio durante gli anni di permanenza in Italia e non aveva formato una famiglia. Di conseguenza, il Questore di Monza aveva emesso un provvedimento di rigetto della richiesta di protezione speciale e aveva ordinato l’espulsione, incaricando il personale della Questura di accompagnare il cittadino marocchino all’aeroporto di Milano Malpensa, dove era stato imbarcato su un volo della Royal Air Maroc diretto a Casablanca per essere definitivamente allontanato dall’Italia.

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