SARONNO – La vicenda dell’occupazione dell’ex macello di via Don Monza, iniziata nel novembre 2013, ha finalmente trovato una conclusione grazie a una delibera della Giunta comunale del 19 ottobre scorso. In quel periodo, l’edificio, attualmente utilizzato come centro per l’impiego, era stato occupato abusivamente, con allacciamenti illegali di acqua e corrente elettrica. Durante l’intervento del Comune per interrompere le forniture, alcune settimane prima dello sgombero definitivo, si sono verificati episodi di tensione, che vanno dall’occupazione del cantiere per il taglio dell’acqua all’irruzione in Municipio.

In merito a questa vicenda, sono state emesse due sentenze: prima dal tribunale di Busto Arsizio nel 2021 e successivamente dalla Corte d’Appello di Milano. La maggior parte delle accuse è andata in prescrizione, ad eccezione di quella di furto aggravato, per la quale sono state pronunciate 5 condanne a 7 mesi di reclusione. Undici imputati sono stati inoltre condannati a risarcire il Comune per i danni causati. Le sentenze parlano di spese legali pari a 5.300 euro e di danni alla porta scorrevole del Municipio per un valore di 1577,19 euro. A questi importi si aggiungono anche i costi relativi al personale della polizia locale e alle spese per l’infortunio di un agente, oggetto di un giudizio separato.

Il legale degli imputati ha proposto una soluzione transattiva del contenzioso, che prevede il pagamento di 7.000 euro complessivi: 2.000 euro entro il 31 ottobre e i restanti 5.000 euro in 12 rate successive, da pagarsi a partire dal 30 novembre. Considerando la situazione economica degli imputati e i tempi lunghi che sarebbero necessari per il recupero delle somme, l’amministrazione ha deciso di accettare la proposta del legale degli imputati.

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