Un ragazzo del Falcone di Gallarate è stato bocciato alla classe quinta dopo aver preso un 3 in matematica durante le prove di recupero estive. Convinto di essere stato vittima di un’ingiustizia, lo studente ha deciso di fare ricorso andando dall’avvocato e portando la scuola e il ministero dell’Istruzione davanti a un giudice. Purtroppo, però, il ricorso è stato respinto dalla Sezione Quinta del Tar della Lombardia.
Nel suo ricorso, lo studente ha innanzitutto contestato la prova, sostenendo che la durata prevista fosse di due ore, ma che in realtà fosse durata soltanto 75 minuti. Inoltre, ha sottolineato che gli esercizi di calcolo di derivate speciali erano stati spiegati dall’insegnante solo nelle ultime settimane di scuola e non erano mai stati oggetto di verifica in classe durante l’anno. Tuttavia, i giudici hanno ritenuto che questi motivi non fossero validi, poiché la durata della prova è a discrezione della scuola e perché è sufficiente che la prova verta su argomenti del programma didattico per essere considerata valida.
Lo studente ha anche portato davanti ai giudici la sua pagella di fine anno, dalla quale emergeva che aveva conseguito voti sufficienti in tutte le altre materie, inclusa quella di indirizzo, con una media di 6,27. Tuttavia, il tribunale amministrativo di Milano ha stabilito che il mancato recupero di una sola insufficienza comporta automaticamente la non ammissione alla classe successiva, indipendentemente dai voti conseguiti nelle altre materie. Inoltre, è stato sottolineato che la scuola non è obbligata ad attivare specifiche strategie di recupero per gli studenti.
In conclusione, il ragazzo del Falcone di Gallarate non è stato ammesso alla classe successiva nonostante i suoi sforzi per ribellarsi alla bocciatura. La sentenza del tribunale ha stabilito che la sua preparazione in matematica era insufficiente e che il mancato recupero di una sola insufficienza giustificava la non ammissione alla classe successiva.
