A Pavia si potranno accendere i riscaldamenti per un massimo di 14 ore al giorno a partire dalla domenica 5 novembre. Le precedenti ordinanze erano state introdotte per motivi di risparmio energetico e a causa delle temperature miti delle settimane precedenti. Le ordinanze firmate dal sindaco Fabrizio Fracassi avevano rinviato l’accensione dei termosifoni e limitato l’utilizzo a 6 ore al giorno. Tuttavia, con l’arrivo del freddo, la questione non può più essere procrastinata e quindi sarà possibile avere più caldo in casa per un periodo più lungo. Tuttavia, gli ospedali, le cliniche, le case di cura, le scuole materne e gli asili nido non erano state coinvolte dalle precedenti restrizioni. Anche le piscine, le saune, gli edifici assimilabili e le attività industriali o artigianali che necessitano di riscaldare i locali non erano state coinvolte. Pavia fa parte della zona E (la zona padana) e, secondo la legge, i termosifoni potranno essere accesi fino al 14 aprile. Questa regola si applica solo a chi vive in condomini e palazzine, non a chi ha un impianto autonomo. La legge stabilisce che la temperatura all’interno delle abitazioni, delle scuole e degli uffici non può superare i 20 gradi (con una tolleranza di 2 gradi, quindi massimo 22 gradi), mentre le attività industriali e artigianali devono fermarsi a 18 gradi. Per le caldaie con una potenza nominale termica superiore a 35 kW installate nei condomini con sistema centralizzato, la manutenzione, la revisione e il controllo dei fumi sono obbligatori ogni anno; per quelle con una potenza inferiore (generalmente nelle abitazioni) il tempo si allunga a due anni. I controlli sono effettuati dall’amministrazione comunale che, per legge, deve ispezionare almeno il 5% delle caldaie in città. A Pavia, in media, vengono controllate 2.000 caldaie all’anno su quasi 23.000 impianti di riscaldamento. Le sanzioni possono variare da 500 a 3.000 euro.

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