Cinque gialli consigliati dalla libreria “Le mille e una pagina” di Mortara, tra cui quello del pavese Paolo Mazzarello. In occasione delle festività di fine anno, le proprietarie Laura Maria Fedigatti e Alberta Lia Maffi propongono gli autori più richiesti.
“Delitto all’ora del vespro” del reverendo Richard Coles (Einaudi) è un grande successo in Gran Bretagna, scritto da un pastore della Chiesa d’Inghilterra, Richard Coles. La storia si svolge negli anni Ottanta, nella campagna inglese: un omicidio commesso all’interno della chiesa sconvolgerà la tranquilla vita dei paesani e Daniel, suo malgrado, sarà coinvolto nelle indagini e avrà un ruolo determinante nel scoprire la verità.
“L’educazione delle farfalle” di Donato Carrisi (Longanesi) si discosta in parte dalla precedente produzione del maestro del thriller italiano. Tutto inizia con l’incendio di uno chalet in Svizzera dove Serena ha mandato la figlia Aurora in vacanza. Di fronte a questa emergenza, Serena va nel panico. E se quell’istinto che ha sempre pensato di non possedere, invece, fosse più forte di ogni altra cosa? Un romanzo sulla maternità, sulla famiglia, sulla perdita.
“Una specie di follia” di Louise Penny (Einaudi) è la 18esima indagine di Armande Gamache, commissario del dipartimento del Quebec. A Three Pines, un idilliaco villaggio del Quebec dove Gamache vive ormai da diverso tempo con la moglie, l’atmosfera natalizia viene scossa prima da una sorta di isteria collettiva legata a una conferenza tenuta da una controversa professoressa di statistica e poi dall’ennesimo omicidio. A Gamache e ai suoi due vice, Jean-Guy Beauvoir e Isabelle Lacoste, spetta l’arduo compito di risolvere il crimine e riportare la normalità.
“Piergiorgio Pulixi è l’autore de ‘La libreria dei gatti neri'” (Marsilio). A Cagliari, Marzio ha aperto una libreria dedicata solo ai gialli, il cui nome è un omaggio a due gatti neri, Miss Marple e Poirot, che hanno scelto la libreria come loro casa. E ora che un assassino seriale semina il panico in città, Marzio e i suoi lettori sono ancora una volta chiamati in causa per affrontare un caso particolarmente complesso.
“Il mulino di Leibniz” (Neri Pozza) è il romanzo di Paolo Mazzarello, professore di Storia della Medicina all’Università di Pavia. Un assassino seriale, che si fa chiamare Anima mundi, inizia a uccidere coloro che sono in qualche modo collegati alla ricerca di uno scienziato italiano nell’ambito della neurofisiologia e della coscienza del libero arbitrio. L’assassino sceglie sempre come sfondo per i suoi delitti vari mulini, richiamando il paradosso del mulino di Leibniz e la teoria delle monadi formulata dal filosofo tedesco e legata all’autocoscienza. Questa ricerca potrebbe cambiare la percezione umana della natura e portare la tecnologia a uno stadio superiore.