La direzione della Lombardia ha deciso di affidare ad una ditta privata la sorveglianza armata delle ex caserme Papa e Serini, situate rispettivamente a Brescia e Montichiari. Questa decisione è stata presa per garantire la sicurezza e la stabilità di queste aree dismesse, che sono diventate luoghi di spaccio e degrado. Nonostante qualche progetto per rilanciarle, le ex caserme sono ancora vittime di microcriminalità e abbandono di rifiuti.

L’importo stanziato per questa sorveglianza armata è di circa 13 mila euro e comprende anche il monitoraggio di altre caserme dismesse, come la caserma Dicat di Milano, l’ex deposito militare di Gera, quello di via Marconi a Pizzighettone (in provincia di Cremona) e l’area del Migliaretto a Mantova. Questo investimento è necessario per evitare che la situazione peggiori ulteriormente e per cercare di trovare un acquirente per queste ex caserme, anche se le probabilità sono molto basse considerando i costi elevati per la bonifica.

Inoltre, l’Agenzia del Demanio ha indetto una gara europea per l’affidamento del servizio di verifica della vulnerabilità sismica e della diagnosi energetica di alcuni beni di proprietà dello Stato, tra cui rientra anche l’ex caserma Serini, che ormai è in uno stato di degrado avanzato. I cancelli sono fatiscenti, gli hangar sono vuoti e a stento si reggono in piedi, e le casermette sono state ripulite dei pochi oggetti di valore che erano presenti al loro interno. Trovare un acquirente per queste strutture è quasi impossibile.

La situazione delle ex caserme Papa e Serini è un esempio del problema più ampio delle aree dismesse presenti tra la città e la provincia. Queste aree diventano spesso luoghi di degrado e microcriminalità, e richiedono interventi di recupero e valorizzazione. La sorveglianza armata è solo una misura temporanea per garantire la sicurezza, ma è necessario un impegno maggiore per trovare soluzioni a lungo termine per queste ex caserme e per le altre aree dismesse presenti sul territorio.

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