La risposta di Pro Vita & Famiglia Onlus alle accuse della CGIL riguardo agli affissi dell’associazione a Sondrio è stata emessa attraverso un comunicato stampa da Luca Arzeni, referente del Circolo Territoriale della Lombardia.

Nel comunicato, Arzeni sostiene che la CGIL sta cercando di censurare e impedire loro di esprimere la propria opinione solo perché si oppongono alla cultura dominante e mainstream, affermando la “verità biologica”. In particolare, fa riferimento ai manifesti con il messaggio “Stop gender nelle scuole. Basta confondere l’identità sessuale dei bambini” e altre affissioni che sostengono che “una mamma è una mamma, un papà è un papà, un bambino è un bambino, una bambina è una bambina, la biologia è biologia”.

Arzeni sostiene che tali dichiarazioni non sono discriminatorie o offensive e che la loro lotta è una “battaglia di civiltà” per difendere la libertà educativa dei genitori e proteggere i bambini dai presunti pericoli del gender nelle scuole. Inoltre, accusa la CGIL di avere un’anima “anti democratica”.

Nel comunicato completo, Pro Vita & Famiglia Onlus esprime la propria indignazione per la richiesta di rimozione dei manifesti da parte della CGIL a Sondrio. Ringraziano i rappresentanti politici locali di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Popolari Retici, Sondrio Viva e Sondrio Liberale per aver difeso le affissioni dell’associazione e per aver denunciato che la presa di posizione della CGIL “aggredisce la diversità”.

Infine, Pro Vita & Famiglia Onlus si aspetta che il Comune di Sondrio, guidato dal sindaco Marco Scaramellini, rifiuti la richiesta di rimozione dei manifesti e annuncia che non si fermeranno nonostante le critiche e le minacce. Infatti, già da oggi in altre città d’Italia e in particolare a Milano, dei camion-vela circolano con altre affissioni in difesa della libertà educativa e contro il gender e la presunta carriera illegale alias nelle scuole.

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