Penali e indennizzi per quasi 500mila euro a carico di Aemme Linea Distribuzione, la società del Gruppo Amga che si occupa della distribuzione del gas metano, delle reti, degli allacciamenti di utenza e degli impianti. La molla che ha fatto scattare le penali da parte di ARERA, l’Autorità di Regolamentazione per Energia, Reti e Ambiente, sono ancora una volta – non si tratta infatti di una novità per le casse di via per Busto Arsizio – le morosità degli utenti, che acquisiscono un peso sempre maggiore in un periodo storico in cui le politiche energetiche presentano sempre più il conto.
Malgrado i contratti siano gestiti da altre società e non da Aemme Linea Distribuzione, che è proprietaria delle reti ma non vende gas, le morosità si riflettono anche sulla partecipata: ALD, infatti, è il soggetto che, davanti al mancato pagamento, dovrebbe provvedere ad interrompere l’erogazione del gas. Facile a dirsi, se si tratta di contatori di nuova generazione installati all’esterno delle abitazioni o comunque nelle parti comuni, un po’ meno se invece il dispositivo – e ce ne sono tanti – si trova all’interno delle case e si sbatte, quasi letteralmente, contro porte chiuse che chi sta all’interno non ha certo intenzione di aprire per vedersi “tagliare” l’utenza. Con il risultato che le morosità finiscono per pesare anche sulla società di distribuzione, dal momento che ARERA prevede indennizzi anche a carico di chi non riesce a chiudere i contatori.
C’è poi anche un altro capitolo, quello legato alla comunicazione dei dati da parte dei contatori, che fa scattare ulteriori indennizzi qualora non avvenga nella finestra temporale in cui l’autorità effettua le verifiche, indipendentemente dal funzionamento e dalla capacità di trasmissione dei contatori. Nulla di nuovo, tutto sommato, per Aemme Linea Distribuzione, cui le penali non fanno poi troppa paura nel quadro di un bilancio solido, tanto che sta già rientrando da questa cifra.
In via per Busto Arsizio, peraltro, da ARERA hanno ricevuto anche una visita ispettiva, ma anche in questo caso dalla società filtra una discreta tranquillità. Di sanzioni, infatti, si parlerebbe solo qualora emergessero delle irregolarità, e se è vero che l’Autorità di Regolamentazione per Energia, Reti e Ambiente ha sei mesi di tempo per stendere il verbale, è vero anche che dai primi riscontri non sono emersi motivi di preoccupazione per ALD.