Alice “Aisha” Brignoli, una donna di 46 anni, tornerà in libertà il 2 gennaio, dopo aver già affrontato diverse esperienze di vita, la più drammatica delle quali è stata la fuga in Siria insieme alla sua famiglia per unirsi all’Isis. Nel 2015, Alice lasciò Bulciago, dove viveva con il marito Mohamed Koraichi, di otto anni più giovane di lei, e i loro tre figli di sei, quattro e due anni (successivamente divenuti quattro), per aderire alla causa del Califfato islamico. La donna avrebbe dichiarato al giudice che la scelta di partire per la Siria era stata motivata dal desiderio di non sentirsi più discriminata in Italia. In realtà, Alice Brignoli, nata in Francia ma cresciuta nel Comasco, si era trasferita a Bulciago all’età di trent’anni, dove aveva un lavoro e una casa in affitto. Tutti ricordano quel periodo come un momento felice e spensierato della sua vita. Successivamente, si sposò con un rito civile e decise di convertirsi all’Islam, diventando sempre più radicale. Dopo il matrimonio, Alice e il marito si trovarono in difficoltà finanziarie, subendo lo sfratto e ottenendo una casa da Aler a Bulciaghetto. In quel periodo, la coppia si allontanò dal vicinato e si scontrò anche con l’amministrazione comunale. I quattro anni di carcere a cui Alice è stata condannata per terrorismo internazionale stanno per scadere. I quattro figli sono stati affidati al Comune di Bulciago e trasferiti in una struttura protetta, dove si trovano ancora oggi. Il sindaco di Bulciago, Luca Cattaneo, ha commentato che il Comune sta adempiendo al decreto del Tribunale per l’assistenza dei quattro figli nella struttura protetta e che non ci sono disposizioni o obblighi riguardo alla madre. Il sindaco ha anche dichiarato di non credere che la signora sceglierà di tornare a Bulciago o a un piccolo paese per iniziare una nuova vita dopo il carcere.