La Lombardia è la seconda regione italiana per sovraffollamento carcerario, con 8.733 persone detenute rispetto a una capienza regolamentare di 6.152. Questo dato preoccupante, che riguarda il novembre 2023, rimane critico e invariato. La Puglia è in testa alla lista con un sovraffollamento del 150%. Calogero Lo Presti, coordinatore regionale della Polizia Penitenziaria Fp Cgil Lombardia, sottolinea che la Lombardia è la seconda regione per sovraffollamento, ma ha quasi il doppio dei detenuti rispetto alla Puglia. La situazione peggiore si trova presso l’istituto penitenziario Nerio Fischione di Brescia, con un tasso di sovraffollamento del 200%. Seguono Como con il 186%, Busto Arsizio con il 176%, Bergamo e Brescia Verziano con il 174%, Lodi con il 173%, Monza e Varese con il 172%. L’unico istituto che rispetta i parametri è quello di Voghera, anche se è completamente occupato.
Oltre al sovraffollamento, le carceri soffrono anche della carenza di personale. Secondo il coordinatore regionale della Fp Cgil Lombardia, la mancanza di personale riguarda tutte le figure che operano negli istituti penitenziari. Gli agenti penitenziari, in particolare, si trovano a gestire carichi di lavoro insostenibili, che vengono aggravati dalla presenza di detenuti con problemi di salute mentale e dalla difficoltà di gestire un numero elevato di persone di diverse nazionalità, religioni e culture, tutte ristrette insieme in condizioni complicate. Questo porta a fenomeni di aggressioni all’interno delle celle e verso la Polizia Penitenziaria, nonché a atti di autolesionismo. Invece di potenziare gli organici e migliorare il sistema, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha deciso di chiudere le camere di pernottamento.
Il nuovo anno porta con sé vecchi problemi per le carceri lombarde e italiane. Il coordinatore Lo Presti teme che i provvedimenti presi dal Governo, che prevedono l’inasprimento di alcune pene e l’introduzione di nuovi reati, possano aggravare ulteriormente la situazione. Queste misure sembrano più volte a ottenere il consenso dell’opinione pubblica in termini di sicurezza, anziché considerare il sistema carcerario nel suo complesso e le persone che ci vivono e lavorano. Il carcere ha una funzione e una missione sociale, come sancito dalla nostra Costituzione, e non dovrebbe essere considerato solo come un parcheggio da ingolfare sempre di più. Anche nel 2024, la Fp Cgil e la nostra Confederazione lotteranno per affermare il rispetto delle persone e i diritti dei lavoratori.