Tre giovani mettono in pericolo la vita di automobilisti e passeggeri bloccando una strada a Milano. Alex Baiocco e Michele Di Rosa, accompagnati da un ragazzo di diciassette anni, si definiscono “amici di social” e decidono di compiere un’azione pericolosa. Tendono un cavo d’acciaio lungo le tre corsie di una strada, mettendo a rischio la vita di chiunque passi di lì.

Fortunatamente, la polizia riesce a individuare rapidamente Baiocco e Di Rosa. Baiocco viene arrestato in flagranza, mentre Di Rosa si costituisce alla polizia successivamente. Il ragazzo di diciassette anni viene ricoverato in ospedale per problemi psichiatrici e confessa l’azione ai suoi genitori, che immediatamente informano le autorità.

Baiocco viene condannato per il reato di blocco stradale, ma le accuse di strage, attentato alla sicurezza dei trasporti e ricettazione vengono escluse. Il giudice richiede una relazione sulle condizioni psico-fisiche di Baiocco, che soffre di disturbo bipolare.

Oggi sarà il turno di Michele Di Rosa di essere interrogato. Le sue probabili dichiarazioni sono già state anticipate e sembra che voglia assumersi le sue responsabilità.

Il ragazzo di diciassette anni, invece, non sarà sottoposto a provvedimenti restrittivi. Gli investigatori hanno raccolto le dichiarazioni dei suoi genitori e hanno comunicato l’accaduto alla Procura per i minorenni, che probabilmente lo denuncerà a piede libero per il reato di blocco stradale.

I tre giovani si sono conosciuti solo virtualmente e si definiscono “amici di social”. Dopo aver rubato il cavo d’acciaio da un cantiere, predispongono la trappola mortale sulla strada. Fortunatamente, un cittadino attento chiama immediatamente la polizia, consentendo l’arresto di Baiocco. Gli altri due, ormai braccati, decidono di uscire dall’anonimato dopo tre giorni.

La città di Milano reagisce con sconcerto e preoccupazione di fronte a un atto così pericoloso e irresponsabile. La giustizia dovrà stabilire le conseguenze legali per i responsabili, mentre la comunità resta in allerta nei confronti di azioni simili che minacciano la sicurezza pubblica.

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