Aleksander Kilde è stato coinvolto in un brutto incidente durante la discesa di Wengen. La sua caduta è avvenuta negli ultimi metri della gara, portandolo a finire nelle reti di protezione. Fortunatamente è stato soccorso tempestivamente e gli è stato applicato un laccio emostatico per fermare la perdita di sangue. Tuttavia, ha riportato la lussazione di una spalla e un taglio al polpaccio che ha richiesto un intervento chirurgico. Si ipotizza anche che un tendine sia stato lesionato.
La caduta di Kilde è avvenuta in un punto in cui, nel 1991, si verificò un altro grave incidente, che causò la morte del giovane austriaco Gernot Reinstadler a causa di un’emorragia interna. La scia di sangue lasciata da Kilde sulla neve ha fatto temere il peggio, ma fortunatamente l’emorragia è stata bloccata sul posto. Kilde è stato trasferito all’ospedale di Berna, dove è stato raggiunto dalla sua fidanzata Mikaela Shiffrin, famosa sciatrice di sci alpino.
La coppia ha condiviso su Instagram alcune foto in cui Mikaela coccola affettuosamente Aleksander. Kilde ha scritto un breve messaggio ringraziando tutti per i messaggi di sostegno ricevuti e affermando che nonostante gli incidenti, continua ad amare lo sport.
A seguito di questo incidente, la Federazione Internazionale ha preso una decisione importante: non ci saranno più recuperi di gare cancellate a causa del maltempo nella prima parte della stagione. Questa decisione è stata comunicata durante un incontro dei capitani a Wengen. Il calendario di recupero, che prevedeva molte gare in poco tempo, è stato ridotto per evitare un eccessivo stress fisico e psicologico per gli atleti.
È un passo indietro atteso e inevitabile da parte della Federazione, che finalmente ha ascoltato le proteste degli atleti. L’eccessiva fatica e stress a cui erano sottoposti gli sciatori era diventato insostenibile. Le parole del francese Cyprien Sarrazin, vincitore di una gara di discesa a Bormio, riflettono il senso di pericolo che gli atleti avvertivano: “Non è bello scendere con certe sensazioni. Aleksander è il più resistente di noi, se cade vicino al traguardo c’è qualcosa che non va. Non è normale, è troppo e si sta giocando con le nostre vite”.
Questo incidente ha portato anche a una riflessione sulle misure di sicurezza nelle gare di sci alpino. È importante garantire la sicurezza degli atleti e prendere provvedimenti per evitare incidenti simili in futuro.