Segnalazione di topi in un residence a Fino Mornasco: la proprietaria chiede l’intervento del Comune per risolvere il problema di igiene e danni causati dagli animali. Il sindaco risponde che il Comune non può fare derattizzazione in aree private, ma ha già attivato trappole lungo le strade pubbliche.

Una donna residente in via Da Vinci, a Fino Mornasco, ha lanciato l’allarme per l’invasione di topi nel suo residence. Gli animali entrano nelle caldaie, nelle auto e perfino in casa, causando danni e mettendo a rischio l’igiene. La situazione non riguarda solo il residence, ma anche la via Garibaldi, dove sono stati avvistati ratti. La donna ha inviato una segnalazione al Comune per entrambe le zone interessate.

La situazione è preoccupante perché i topi non si limitano ai giardini, ma entrano anche nelle abitazioni causando danni seri. La donna ha raccontato di un topo che le ha causato 700 euro di danni alla caldaia, mangiando cavi e fili elettrici che ha dovuto sostituire. Ha trovato anche tracce dei roditori nel cofano della macchina. La presenza dei topi è diventata insopportabile e mette a rischio la tranquillità e la salute dei residenti.

Il Comune ha già preso provvedimenti per contrastare il problema. Sulle strade sono state posizionate trappole per catturare i topi. Tuttavia, nel caso specifico del residence, i topi provengono da un cantiere dismesso che è considerato area privata. Il Comune non può fare derattizzazione in aree private, ma può intervenire nei luoghi pubblici. Tuttavia, se ci sono situazioni particolari, il Comune può coinvolgere i proprietari dell’area affinché effettuino una bonifica.

Il sindaco di Fino Mornasco assicura che non si tratta di un problema diffuso in tutto il paese e che non ci sono altre segnalazioni simili. Il Comune ha già attivato le trappole lungo la via e nel parchetto pubblico, ma per quanto riguarda le aree private spetta ai proprietari prendere provvedimenti. Il sindaco invita quindi i residenti a segnalare eventuali situazioni particolari per poter intervenire.

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