Luca Pioppi, un uomo di 52 anni, è pronto a chiedere un risarcimento per le conseguenze che ha subito a seguito di un servizio de Le Iene nel 2018. Nel servizio, il fratello di Luca, Marco, è stato protagonista e ha raccontato di aver subito abusi sessuali da parte del parroco, del fratello e di uno zio. Queste accuse hanno cambiato completamente la vita di Luca, facendolo diventare “l’orco” che avrebbe abusato del fratello quando erano giovani.
I ricordi di questi presunti abusi sono riemersi nella memoria di Luca dopo oltre trent’anni e hanno portato all’apertura di un procedimento canonico nei confronti del parroco, che però è stato assolto. Per quanto riguarda gli altri presunti abusi, sui quali nessun tribunale si era ancora pronunciato, il pubblico ha subito emesso un giudizio: colpevole.
Il servizio de Le Iene ha avuto conseguenze devastanti per Luca. A Castiglione Olona e Cuasso al Monte, molti hanno riconosciuto Marco dal suo volto non oscurato e dalla sua voce, e a Luca è stata attribuita la responsabilità degli abusi. Questa notizia si è diffusa velocemente nel paese, causando numerose conseguenze negative per Luca e la sua famiglia.
Luca ha ricevuto lettere di minacce, il suo giardino è stato dato alle fiamme e ha dovuto cambiare casa due volte per garantire la sicurezza dei suoi figli. Questi episodi hanno avuto un impatto devastante sulla sua vita, tanto che ha persino tentato il suicidio. Dopo il servizio, Luca ha denunciato suo fratello per diffamazione, così come i suoi genitori che sono stati tirati in causa nel servizio. I genitori hanno successivamente ritirato la querela, ma Luca ha deciso di andare avanti con la denuncia.
Nell’udienza in tribunale, Marco ha respinto nuovamente le accuse di Luca e ha affermato di non aver mai abusato di lui. Marco ha sottolineato che il parroco ha avuto la possibilità di andare a processo e di essere assolto, mentre lui non ha avuto questa opportunità. La sua unica richiesta è che il tribunale dichiari che è stato diffamato.
Le prossime udienze si terranno a giugno e luglio, durante le quali saranno ascoltati i testimoni della parte civile e della difesa, così come l’imputato. Successivamente, si arriverà alla sentenza finale.