Inizio del 2024 con un grave inquinamento atmosferico in Lombardia

Il 2024 è iniziato con un pesante smog che ha colpito tutte le città della pianura lombarda. Le concentrazioni medie misurate dal 1° gennaio al 7 febbraio 2024 sono rimaste ben al di sopra della soglia di legge per la concentrazione media annua, che è di 40 microgrammi per metro cubo. La città più colpita è Monza, dove nella centralina urbana si è registrato un valore medio di circa 60 microgrammi per metro cubo, sicuramente associato al traffico urbano. La situazione non è molto migliore nelle altre città, a partire dal quadrilatero degli allevamenti intensivi, CR-BS-BG-MN, e poi Milano, Lodi e Pavia.

La situazione è leggermente migliore nei capoluoghi pedemontani di Varese, Como e Lecco, e a Sondrio, dove nonostante l’uso intenso di combustibili legnosi, la qualità dell’aria si mantiene entro i limiti di legge. Tuttavia, questa è una magra consolazione, considerando che quei limiti sono ormai obsoleti e in via di aggiornamento, per avvicinarli al valore guida raccomandato dall’OMS che è di 15 microgrammi per metro cubo come media annua.

Se si passa dalla media ai giorni con aria inquinata oltre la soglia normativa per la tossicità acuta, le cose vanno molto male. Nei primi 38 giorni dell’anno, infatti, Bergamo e Brescia hanno già avuto 23 giorni di aria che, secondo le norme vigenti, dovrebbe essere considerata “tossica”, nonostante la tolleranza che stabilisce un massimo di 35 giorni con polveri sottili superiori a 50 microgrammi per metro cubo.

In pratica, nelle due città si è respirata aria insalubre 2 giorni su 3. La situazione non è molto migliore nelle altre città della pianura, come Monza, Cremona e Milano, che hanno avuto lo stesso numero di giorni con aria inquinata. Il dato apparentemente migliore a Mantova non deve ingannare: infatti, la centralina di riferimento (Mantova Gramsci) ha avuto diversi giorni di malfunzionamento.

“I primi dati del 2024 mostrano già una situazione in forte deterioramento rispetto ai miglioramenti dell’anno scorso”, commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “La Regione Lombardia deve rivedere sia le misure emergenziali sia i provvedimenti strutturali, perché non si scherza con la salute dei cittadini. Per quanto riguarda le misure emergenziali, non serve agire quando l’inquinamento è già notevole, occorre introdurre un modello predittivo e preventivo come già avviene in Emilia-Romagna. Inoltre, è urgente avviare una seria politica di riduzione dei veicoli diesel, responsabili sia del biossido di azoto sia delle particelle sottili. Nell’ambito agricolo, non si deve permettere lo spandimento dei liquami né prima né durante gli episodi di accumulo degli inquinanti”.

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