L’occupazione dell’istituto “Severi” a Milano ha causato danni ingenti, secondo quanto riferito dalla preside. Si stima che il valore dei danni ammonti a circa 70.000 euro e che sia stato danneggiato anche del materiale PNRR appena fornito dal Ministero. L’occupazione è durata tre giorni, ma ha comportato la chiusura dell’istituto dal 30 gennaio al 17 febbraio, causando gravi conseguenze per la formazione degli studenti.

Secondo la dirigente, l’occupazione sarebbe stata organizzata da una trentina di studenti, nonostante l’istituto conti circa 1.500 alunni. Gli occupanti, secondo la testimonianza della preside, sarebbero entrati nella scuola con il volto coperto da passamontagna e avrebbero creato barricamenti per bloccare gli accessi. In queste circostanze, individuare i responsabili dei danni non è semplice.

Ritengo fondamentale che i dirigenti scolastici, come previsto dalla legge, segnalino le occupazioni alle forze dell’ordine in modo che queste possano identificare gli occupanti e intraprendere azioni legali per ottenere il risarcimento dei danni. Esistono altri mezzi per un confronto pacifico e democratico tra gli studenti, uno di questi è l’autogestione. Le occupazioni causano gravi danni alla comunità, privano gli studenti del diritto costituzionale allo studio e ostacolano l’amministrazione delle scuole: non devono più essere tollerate.

Queste sono le parole del Ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara. È necessario che si agisca con tempestività e fermezza per evitare che simili episodi si ripetano, garantendo così il diritto all’istruzione e la tutela degli edifici scolastici. Solo attraverso il dialogo e il rispetto delle regole sarà possibile costruire un ambiente educativo sereno e sicuro per tutti.

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