La strage di Erba torna alla ribalta con l’udienza di revisione che ha riportato l’attenzione sulle vittime, chiamate per nome: Youssef, Paola, Valeria e Raffaella. Dall’altra parte ci sono i condannati, citati solo per cognome, come Bazzi e Romano. La scelta delle parti civili è quella di separare nettamente i due fronti, mettendo in primo piano chi non c’è più e chi vive ancora con il dolore di quella perdita.
L’avvocato dei Frigerio, Adamo De Rinaldis, sottolinea l’importanza della verità per le vittime e per le loro famiglie. Mentre Massimo Campa, rappresentante dei Castagna, parla con amore e rispetto delle vittime, dipingendo un ritratto umano di ognuna di esse. Raffaella, dolce e sensibile, Mario e Valeria, i vicini buoni che hanno pagato le conseguenze, Youssef, il bimbo di soli 2 anni derubato della sua vita.
L’udienza ha portato alla luce la sofferenza delle famiglie delle vittime e ha messo in evidenza il tentativo di alcuni di mettere in mezzo la famiglia Castagna. Il procuratore generale di Brescia, Rispoli, ha sottolineato quanto sia odioso cercare di coinvolgere la famiglia delle vittime in questa vicenda.
La verità è ciò che le vittime desiderano, non solo la punizione dei colpevoli. Ora il loro desiderio è che i loro cari possano riposare in pace e che il dolore delle famiglie possa placarsi. La strage di Erba rimane una ferita aperta per la comunità, ma l’udienza di revisione ha almeno riportato l’attenzione sulle vittime, restituendo loro il rispetto e la dignità che meritano.