Il tragico evento del parto in casa che si è concluso in tragedia a Concorezzo nel 2022 ha portato un’ostetrica milanese davanti al tribunale per rispondere dell’accusa di omicidio colposo. La coppia di coniugi quarantenni aveva deciso di vivere un’esperienza più intima durante la nascita del loro secondogenito, optando per il parto in casa anziché in ospedale. Purtroppo, il bambino è morto a causa di ipossia, causata dallo strozzamento del cordone ombelicale.
L’ostetrica è accusata di una serie di negligenze, tra cui il non aver richiesto il supporto di un’altra professionista durante il parto, come previsto dalle linee guida della normativa regionale. Al momento del travaglio, era presente solo una “doula”, figura che offre sostegno emotivo ma non medico e assistenziale alle gestanti.
La tragedia ha portato alla morte del bambino dopo un paio di giorni, nonostante il trasferimento in ospedale. Ora, l’ostetrica milanese dovrà rispondere delle accuse davanti al tribunale monocratico di Monza. Il caso è stato seguito dal giudice Carlo De Marchi e i genitori del bambino sono rappresentati dall’avvocato Nino De Benedetti.
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