Il Tribunale di Brescia ha concesso lo status di protezione speciale a una donna tunisina di 35 anni che si è integrata completamente in Italia. La donna ha costruito una famiglia nel nostro Paese, è diventata madre di un bambino e ha trovato un lavoro a tempo indeterminato che le garantisce l’indipendenza economica. Nonostante ciò, la richiesta di permesso di soggiorno le è stata rigettata e c’è il rischio che venga rimpatriata.

Secondo i giudici, la donna ha avuto pesanti dissidi con la sua famiglia d’origine in Tunisia a causa del suo stile di vita in Italia, non essendo sposata ma solo convivente e avendo avuto un figlio al di fuori del matrimonio. Per questo motivo, c’è il fondato rischio che possa essere sottoposta a torture o trattamenti inumani se dovesse essere rimpatriata.

Inoltre, il tribunale ha riconosciuto che la donna si è creata un nucleo familiare in Italia, ha stretto legami affettivi significativi e contribuisce attivamente al sostentamento della famiglia con il suo lavoro stabile. Questi elementi dimostrano la sua volontà di radicarsi nel nostro Paese e di costruirsi un futuro qui. Grazie a questa decisione del Tribunale di Brescia, la donna potrà continuare a vivere serenamente in Italia, lontana da pericoli e minacce nel suo Paese d’origine.

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