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Dopo dieci anni di processo, Antonio Rosati è stato assolto da tutte le accuse grazie alla prescrizione dichiarata dalla Corte di Cassazione. L’avvocato Amirante ha definito ingiusta la detenzione preventiva subita da Rosati nel 2014 e ha sottolineato la vittoria ottenuta con la sentenza emessa dalla Corte di Cassazione.

La battaglia legale che ha tormentato Rosati per anni è finalmente giunta al termine con la decisione della Corte Suprema. L’avvocato Stefano Amirante ha espresso la sua gioia per l’esito positivo del ricorso presentato insieme alla collega Nadia Germanà Tascona, che ha portato all’assoluzione di Rosati per prescrizione nel capo di imputazione di frode fiscale.

Nonostante fosse stato assolto da quindici capi di imputazione, Rosati era stato condannato in appello per un episodio di frode legato alla gestione del consorzio di cooperative ExpoJob. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha ribaltato il verdetto e ha sancito l’assoluzione di Rosati da tutte le accuse.

L’avvocato Amirante ha anche sottolineato che il ricorso della Procura Generale di Milano è stato dichiarato inammissibile, confermando così la vittoria di Rosati in tribunale. Questa vicenda giudiziaria ha coinvolto anche altri protagonisti, tra cui l’ex amministratore delegato del Varese 1910 Enzo Montemurro, anch’egli coinvolto e poi assolto in appello.

In conclusione, Antonio Rosati è stato assolto da tutti i processi in cui è stato coinvolto, mettendo così fine a una lunga odissea giudiziaria. L’avvocato Amirante ha definito l’esperienza della detenzione preventiva subita da Rosati nel 2014 come “ingiusta detenzione”, evidenziando il lato umano di una vicenda che ha segnato profondamente la vita dell’imputato.

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