Un’operazione della Squadra Mobile di Vercelli ha portato alla luce un’organizzazione criminale che metteva in atto truffe ai danni di anziani in diverse province del Nord Italia. I malviventi, per lo più di nazionalità polacca e legati da vincoli di parentela, si facevano passare per membri delle forze dell’ordine, avvocati o familiari delle vittime, riferendo di incidenti stradali mai avvenuti e chiedendo denaro per evitare conseguenze giudiziarie o di salute. Quando le vittime non potevano raggiungere la somma richiesta, venivano convinte a consegnare tutti i gioielli e gli ori di famiglia.

L’operazione, denominata “Caronte” e diretta dal Sostituto Procuratore Rosamaria Iera, ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari in carcere e all’accusa di associazione per delinquere, sostituzione di persona e ricettazione per i membri dell’organizzazione criminale. L’indagine ha rivelato un danno complessivo di circa 400 mila euro tra contanti e preziosi sottratti alle vittime.

I truffatori dimostravano una grande versatilità, riuscendo a impersonare diversi ruoli come telefonisti, addetti ospedalieri, impiegati di studi legali o addirittura parenti delle vittime. Alcuni complici italiani si occupavano della ricettazione dei gioielli rubati, permettendo al gruppo di far sparire rapidamente le prove del crimine. Inoltre, alcuni membri dell’organizzazione erano intestatari di oltre 150 veicoli utilizzati per operare in varie province del Nord Italia senza lasciare tracce.

L’operazione di oggi ha coinvolto circa 80 uomini delle Questure di Piemonte e Valle d’Aosta e del Reparto Prevenzione Crimine di Torino, dimostrando l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare le attività criminali sul territorio.

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