La pratica crudele dell’applicazione della museruola che perfora le narici è stata denunciata più volte dalla LAV Mantova. Recentemente, è stata scoperta la terribile situazione di 15mila fagiani tenuti in condizioni disumane in un allevamento nel Mantovano. Questi animali, destinati a essere venduti ai cacciatori e successivamente uccisi durante la stagione di caccia, erano dotati di un copri-becco in plastica che perforava le narici, causando loro grande dolore e lesioni permanenti.

Dopo un controllo effettuato dal Nipaaf, il Nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale di Mantova, gli animali sono stati sequestrati a causa del maltrattamento subito. La pratica del ripopolamento a fini venatori è stata definita estremamente sadica da Massimo Vitturi, responsabile area animali selvatici della LAV. Si tratta di far nascere degli animali solo per poi ucciderli con un colpo di fucile, un atto crudele e totalmente privo di senso.

Durante il sopralluogo dei carabinieri, è stato confermato che su ogni fagiano veniva applicato un copri-becco a spillo perforante senza anestesia, causando lesioni interne permanenti e dolore. Questa pratica, eseguita da personale non qualificato, è stata fortemente criticata anche dal mondo scientifico per il suo impatto negativo sugli ecosistemi.

Su disposizione della magistratura, gli animali sono stati temporaneamente lasciati in custodia al proprietario, che dovrà rimuovere le museruole in modo sicuro e sotto la supervisione dell’autorità sanitaria. La LAV chiede che questa pratica crudele venga vietata una volta per tutte e che gli animali vengano liberati il prima possibile da una sofferenza così ingiusta.

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