Il K2, la seconda montagna più alta del mondo, ha restituito uno dei suoi segreti dopo quasi trent’anni: lo zaino di Lorenzo Mazzoleni, l’alpinista italiano scomparso nel 1996 dopo aver raggiunto la vetta insieme ai suoi compagni delle Ragni di Lecco.

La scoperta è avvenuta durante una spedizione al K2-70, quando i membri del team hanno ritrovato uno zaino Ferrino lungo il ghiacciaio in direzione del campo base avanzato della montagna in Pakistan. Dopo un’analisi più approfondita, è emerso che lo zaino apparteneva proprio a Lorenzo Mazzoleni, uno dei più promettenti alpinisti d’alta quota della sua generazione.

Lorenzo Mazzoleni, scomparso a soli 29 anni, aveva già conquistato numerose vette importanti, tra cui il Cho Oyu, l’Everest e l’Aconcagua. La sua scomparsa sul K2, durante una discesa stremante, ha lasciato un vuoto nel mondo dell’alpinismo italiano.

Oggi, a quasi trent’anni di distanza, la scoperta dello zaino di Lorenzo Mazzoleni ha riportato alla luce la sua memoria e il suo coraggio. Un piccolo ospedale ad Askole, lungo il percorso che porta verso il K2, è stato dedicato a lui, un segno tangibile della sua importanza per la comunità locale.

Lo zaino verrà ora portato al Gilkey Memorial, vicino al campo base della montagna, come omaggio a un grande alpinista che ha lasciato il segno nella storia dell’alpinismo italiano. La sua memoria continuerà a vivere attraverso le sue imprese e il suo coraggio, ispirando generazioni future di scalatori ad affrontare sfide sempre più grandi e ambiziose.

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