Lei è prigioniera della paura, mentre lui è libero. È quanto ha raccontato una trentatreenne uscita dal tribunale di Cremona dopo essere stata vittima di stalking e revenge porn da parte dell’ex convivente. Dopo il processo di ieri, l’uomo è di nuovo libero, nonostante sia stato condannato a due anni di reclusione con pena sospesa e al risarcimento di 25 mila euro alla ex compagna.

Tutto era iniziato quando la donna aveva deciso di chiudere la storia con il 53enne straniero, che però non aveva accettato la separazione. Dopo essere stato arrestato in un b&b a Bergamo, l’uomo ha trascorso del tempo in carcere prima del processo, ma è stato poi liberato dal giudice.

La donna, ancora in cura per le conseguenze delle pressioni subite, si è lamentata del fatto che l’uomo esultasse durante il processo, mentre lei è costretta a vivere nel panico. L’uomo non solo la seguiva, ma aveva anche inviato video intimi a familiari e amici, cercando di confonderla con l’uso di diverse utenze. Inoltre, aveva mentito sulla sua posizione geografica, fingendo di essere negli Stati Uniti mentre invece era stato arrestato a Bergamo.

Questa storia mette in evidenza la difficile situazione delle vittime di stalking e revenge porn, costrette a vivere nel terrore mentre i loro aguzzini sembrano godere di una libertà che per loro è solo un lontano miraggio. Speriamo che la giustizia possa essere più severa nei confronti di chi commette tali reati e che le vittime possano trovare la pace e la serenità che meritano.

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