Il Gip del tribunale di Busto Arsizio (Varese) ha archiviato le accuse di maltrattamenti in famiglia a carico di Marco Manfrinati, ex avvocato di 40 anni. Manfrinati aveva confessato di aver tentato di uccidere la sua ex moglie Lavinia Limido a coltellate, riducendola in fin di vita, e di aver ucciso il padre della donna, Fabio, intervenuto per salvarla.
La situazione tra Lavinia e Manfrinati era già complicata a causa di una separazione difficile, con un figlio di 4 anni in mezzo e una serie di denunce reciproche. Lavinia aveva denunciato l’uomo per maltrattamenti, mentre lui aveva denunciato lei per sottrazione di minore. Entrambe le denunce sono state ora archiviate dal Gip di Busto Tiziana Landoni.
Manfrinati è anche sotto processo a Varese per stalking nei confronti della ex moglie e della ex suocera Marta Criscuolo.
Dopo la decisione del Tribunale, l’avvocato di Manfrinati ha dichiarato che le accuse contro il suo assistito erano false e che la presunzione di innocenza dovrebbe essere rispettata. Ha sottolineato che le accuse hanno alimentato l’odio contro di lui in modo ingiustificato.
Dall’altra parte, l’avvocato della famiglia Limido ha criticato la decisione del Gip di archiviare le accuse, sottolineando che Lavinia aveva raccontato di minacce precedenti da parte di Manfrinati. La famiglia delle vittime non accetta di essere accusata di muovere accuse false e di fomentare l’odio.
La situazione rimane complessa e controversa, con entrambe le parti che difendono le proprie posizioni. La giustizia dovrà fare chiarezza su quanto accaduto e far emergere la verità.