Un uomo di cinquantatré anni di Solbiate è stato convocato dai carabinieri su richiesta della Svizzera per un eccesso di velocità di 26 km/h in una zona di lavori stradali nel Canton Uri. Questo episodio ha portato alla luce la rigidità delle norme stradali svizzere e ha messo in difficoltà il cittadino italiano coinvolto.

Il cinquantatreenne di Solbiate si trovava a viaggiare attraverso il Canton Uri il 2 gennaio, tornando da una vacanza ad Amsterdam. Nonostante avesse consapevolezza dei rigidi limiti di velocità in Svizzera, sei mesi dopo è stato contattato dai carabinieri per un interrogatorio su un presunto caso di “pirateria stradale”, secondo il codice federale svizzero.

Il ministero pubblico svizzero ha contestato all’uomo un eccesso di velocità di 26 chilometri orari rispetto al limite temporaneo di 60 chilometri orari impostato per i lavori in corso su un tratto di autostrada. Le prove raccolte, tra cui fotografie ad alta risoluzione scattate con sistemi radar avanzati, non hanno lasciato spazio a dubbi sull’infrazione commessa.

Il codice della strada svizzero è noto per la sua severità e le conseguenze legali che può comportare una violazione. Le sanzioni possono variare da multe a possibili reclusioni, a seconda della gravità dell’infrazione commessa.

Questa vicenda serve da monito per tutti i guidatori, specialmente per coloro che si trovano a guidare in Svizzera. Rispettare scrupolosamente i limiti di velocità e le norme stradali è essenziale per evitare spiacevoli conseguenze legali, come dimostra il caso del cinquantatreenne di Solbiate.

In conclusione, guidare con prudenza e attenzione è fondamentale per evitare situazioni costose e problematiche, anche quando si è lontani da casa e si attraversano i confini di altri paesi con regole stradali diverse.

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