Il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, ha ottenuto un’altra vittoria in tribunale. La Corte d’appello di Milano ha confermato che le dichiarazioni del sindaco riguardanti i Sinti non sono diffamatorie. Otto membri della comunità nomade di Gallarate avevano chiesto un risarcimento danni di 250mila euro per le dichiarazioni di Cassani riguardo al furto d’acqua da parte dei Sinti. Tuttavia, sia il tribunale di Busto Arsizio che la Corte d’Appello di Milano hanno respinto la richiesta di risarcimento danni e condannato i Sinti al pagamento delle spese legali.
La sentenza della Corte d’Appello di Milano ha sottolineato l’interesse pubblico delle dichiarazioni di Cassani, che riguardano la tutela di un’area comunale da occupazioni abusive e il furto d’acqua. I giudici hanno chiarito che le dichiarazioni del sindaco non sono state oltraggiose o estranee al contesto oggettivo, ma sono state un’espressione del suo dissenso nei confronti di comportamenti considerati lesivi per la collettività.
Questa decisione giudiziaria conferma la legittimità delle azioni del sindaco Cassani nel difendere gli interessi della città di Gallarate e nel contrastare comportamenti illegali. La rimozione delle roulotte dei Sinti da via Padova è un esempio di come l’amministrazione comunale stia lavorando per garantire il rispetto delle regole e la tutela del territorio. I residenti di Gallarate possono quindi ringraziare il sindaco Cassani per la sua determinazione nel far rispettare la legalità e la convivenza civile nella città.