VARESE – I dirigenti sanitari di ASST Sette Laghi si trovano in una situazione di disagio, con 75mila giorni di ferie non godute e 20mila ore di lavoro in più al mese. Secondo i sindacati AAROI, ANAAO/ASSOMED, CIMO, FASSID e FP-CGIL, oltre ai soldi, sono le condizioni di lavoro che spingono addirittura intere squadre a migrare altrove. La mancanza di personale e la mancanza di fiducia sono tra i principali motivi di questa situazione insostenibile, in contrasto con il nuovo contratto nazionale di categoria.
L’Intersindacale dei Dirigenti Sanitari sottolinea l’importanza del nuovo contratto che prevede un maggiore controllo sull’orario di lavoro, con le ore in eccesso che devono essere recuperate in modo programmato per evitare stanchezza e stress che possono portare a errori. Tuttavia, l’Intersindacale denuncia la mancanza di dialogo costruttivo con l’Azienda e la mancanza di proposte concrete per affrontare la situazione attuale.
La situazione di ASST Sette Laghi riguardo alle ferie non godute e alle ore di lavoro in più è preoccupante e richiede strategie alternative per rispettare le nuove regole del contratto nazionale. È importante riconoscere che la sanità pubblica è già messa a dura prova e che è necessario un cambio di rotta che metta al centro il benessere del personale sanitario, adeguatamente motivato e supportato.
La situazione descritta non può essere ignorata, in un momento in cui c’è una carenza di personale e i professionisti sanitari non sono disposti a lavorare in condizioni precarie. È essenziale ascoltare chi lavora nel settore sanitario per trovare soluzioni efficaci e garantire un servizio sanitario di qualità. La ricerca di Fp Cgil Lombardia a Varese evidenzia l’importanza di unire la sanità pubblica e privata per migliorare il sistema sanitario nel suo complesso.