Contrabbando di acciaio dalla Cina, società varesina coinvolta

Un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Ferrara ha portato al sequestro preventivo di disponibilità finanziarie per un importo di circa 2,4 milioni di euro nei confronti di due società operanti nella commercializzazione di bobine di acciaio inossidabile. Tra le società coinvolte c’è anche un’impresa con sede a Varese.

Le indagini hanno rivelato che i responsabili delle imprese avrebbero falsamente attestato la provenienza coreana dell’acciaio, quando in realtà il prodotto era di origine cinese. Grazie a questa falsa rappresentazione, le imprese avrebbero evitato di pagare i tributi doganali dovuti per le merci provenienti dalla Cina, ottenendo così un illecito risparmio di circa 2,4 milioni di euro.

Il sequestro delle disponibilità finanziarie e delle bobine di acciaio è avvenuto durante perquisizioni effettuate in diverse città italiane, tra cui Ferrara, Varese, Milano e La Spezia. L’intervento delle autorità competenti ha permesso di porre un freno a questa condotta illecita che, oltre a comportare evasioni fiscali, ha gravi ripercussioni sul mercato dell’acciaio a causa della concorrenza sleale che si genera.

L’Unione Europea si avvale di strumenti di difesa del mercato interno, come il “dazio anti dumping”, per contrastare pratiche commerciali sleali che danneggiano le imprese rispettose delle regole. In questo caso, le imprese coinvolte rispondono della responsabilità amministrativa da reato per aver commesso illeciti nell’interesse delle stesse aziende, che non hanno rispettato le normative per prevenire specifici reati, come il contrabbando.

Grazie all’operato delle autorità competenti, è stato possibile individuare e sanzionare questa condotta illecita che minava la correttezza e la trasparenza del mercato dell’acciaio.

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