Il rischio di spopolamento dei Comuni lombardi è un tema di grande attualità, come dimostrano i dati forniti dall’Istat e analizzati dal Consigliere di Regione Lombardia Giacomo Zamperini. Dal bilancio demografico del 2023 emerge che la popolazione residente nei 511 comuni delle 23 Comunità Montane della Lombardia rappresenta il 12,51% della popolazione regionale. Nonostante una sostanziale stabilità nel corso dell’anno, con un saldo naturale negativo controbilanciato da movimenti interni e con l’estero, si osservano variazioni significative sul fronte della natalità e della crescita demografica.

In particolare, si registrano differenze notevoli tra i vari Comuni, con tassi di natalità che vanno da minimi di poco più di 4 nati ogni mille residenti a massimi di 7,6. Tuttavia, il saldo naturale risulta negativo in tutte le aree e raggiunge punte estreme in alcune zone, come la Val Scalve e l’Oltrepò pavese. Dall’analisi dei movimenti anagrafici emerge che la maggior parte delle Comunità Montane registra valori positivi nel bilancio migratorio, ad eccezione dell’Alta Valtellina.

Complessivamente, si osserva una crescita della popolazione nelle Comunità Montane, con punte massime registrate in alcune aree. Tuttavia, ci sono Comuni che presentano una crescita negativa, evidenziando la necessità di adottare politiche mirate per contrastare il rischio di spopolamento. In particolare, i dati sul livello di natalità evidenziano la presenza di numerosi Comuni con nascite nulle o molto basse, ma anche realtà con tassi di natalità più elevati.

In conclusione, l’analisi dei dati demografici dei Comuni lombardi mette in luce la complessità della situazione e la necessità di intervenire per sostenere la crescita e contrastare il rischio di spopolamento. È fondamentale adottare strategie adeguate per promuovere lo sviluppo e garantire un futuro sostenibile per tutte le comunità della Lombardia.

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