La Procura di Genova ha deciso di accusare i medici dell’Ospedale di Lavagna per presunta negligenza nella gestione del caso di Camilla Canepa, la giovane deceduta dopo il vaccino anti-Covid. Tra le accuse mosse ai medici vi è l’omessa diagnosi e la falsificazione della cartella clinica della paziente.

Secondo l’accusa, i medici non avrebbero effettuato esami diagnostici fondamentali nonostante i sintomi manifestati da Camilla, come il persistente mal di testa e la recente vaccinazione. Test importanti come il dosaggio del D-Dimero e la verifica degli anticorpi anti-eparina/PF4 non sarebbero stati eseguiti, elementi essenziali per confermare la presenza della trombocitopenia trombotica indotta dal vaccino.

Oltre all’accusa di omicidio colposo, ai medici viene contestato anche il reato di falso in atto pubblico per non aver riportato correttamente la somministrazione del vaccino nella cartella clinica della paziente. La Procura ha depositato gli atti e ha avviato la fase processuale, dando la possibilità ai legali dei medici di presentare le loro difese e richiedere ulteriori accertamenti per contestare le accuse.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui