Il nuovo “pacchetto sicurezza” approvato di recente dal governo italiano ha suscitato preoccupazione tra i penalisti del paese. In segno di protesta, essi hanno deciso di astenersi dalle udienze e da ogni altra attività nel settore penale per tre giorni, il 4, 5 e 6 novembre. Questa decisione è stata presa dalla Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane, la quale ha definito il pacchetto come contenente norme di dubbia costituzionalità e che introduce oltre 20 nuovi reati o aggravanti.
Secondo la Camera penale di Monza, le disposizioni del provvedimento legislativo mostrano l’ambizione di risolvere problemi sociali attraverso l’introduzione di nuovi reati, anziché trovare soluzioni più efficaci senza ricorrere alla sanzione penale. Inoltre, si critica l’approccio giustizialista con cui è stata affrontata la situazione delle carceri italiane, evidenziando la necessità di una nuova fattispecie di reato che punisca non solo gli atti di violenza, ma anche qualsiasi forma di protesta legata alle condizioni inumane delle carceri.
La Camera Penale di Monza ha deciso di unirsi alla protesta contro il pacchetto sicurezza, sottolineando la necessità di denunciare la deriva giustizialista presente in tali iniziative legislative. Si tratta di una protesta apolitica, volta a promuovere i valori fondamentali del diritto penale e del giusto processo penale in una società democratica.
In conclusione, la protesta dei penalisti italiani rappresenta un importante segnale di critica nei confronti del nuovo pacchetto sicurezza, evidenziando la necessità di tutelare i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini all’interno del sistema giudiziario del paese.