La recente chiusura del locale “Da Zia Rosy” di Varese per 10 giorni ha scatenato una forte reazione da parte dei gestori, che ritengono la sanzione eccessiva e ingiustificata. Secondo la Polizia di Stato, alla base di questa decisione ci sono situazioni a rischio e la somministrazione di alcolici a minori, ma i gestori si difendono sostenendo di aver sempre rispettato le regole e di non aver mai venduto bevande alcoliche ai giovani.
La questione è diventata oggetto di contenzioso legale, con i gestori che hanno chiesto accesso agli atti e contestato la decisione del questore. Secondo il legale che li assiste, il provvedimento di chiusura è viziato da diversi motivi di illegittimità e non tiene conto del rapporto tra l’interesse pubblico e privato. Nonostante ciò, i gestori hanno deciso di non impugnare la decisione per evitare i costi eccessivi di una causa davanti al Tar.
La vicenda del locale “Da Zia Rosy” mette in luce la complessità delle dinamiche tra esercizi pubblici e autorità competenti, evidenziando la necessità di un dialogo costante e trasparente per garantire il rispetto delle norme e la sicurezza dei cittadini. Resta ora da capire come si evolverà la situazione e se i gestori riusciranno a far valere le proprie ragioni di fronte alle autorità competenti.