Il caso di Massimo Adriatici continua a far discutere a Pavia. La giudice Valentina Nevoso ha emesso un’ordinanza che riapre la vicenda, chiedendo la riqualificazione del reato come omicidio volontario con dolo volontario e la trasmissione degli atti in Procura. Secondo la magistrata, l’ex poliziotto aveva tutti gli strumenti per valutare la situazione e il proiettile ha colpito la vittima in una zona che dimostra il dolo del reato.

Adriatici era a processo per eccesso colposo di legittima difesa per la morte di Younes El Boussettaoui. Il pm aveva chiesto una condanna a tre anni e sei mesi, mentre la difesa aveva invocato l’assoluzione. I familiari della vittima avevano chiesto l’aggravamento del capo di imputazione e la trasmissione degli atti alla Corte di Assise per omicidio volontario.

La giudice ha sostenuto che l’aggressione non fu a sorpresa e che la reazione di Younes era prevedibile. Adriatici ha mostrato un’arma carica e senza sicura, quindi il colpo non poteva essere partito per errore. Dopo aver sparato, ha avuto un atteggiamento freddo verso la vittima.

Nevoso ha sottolineato che l’ex assessore leghista ha accettato che la vittima potesse morire e che non si può parlare di legittima difesa. I familiari di Younes si sono mostrati soddisfatti per la riqualificazione del reato e hanno commentato che finalmente possono lottare per la verità.

La difesa di Adriatici ha dichiarato che ogni elemento della legittima difesa è stato travisato e che la Procura deciderà il percorso da seguire. Il caso continua a essere al centro dell’attenzione a Pavia e si prospetta un nuovo sviluppo nella vicenda.

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