Un altro triste episodio di violenza domestica è avvenuto ad Agrate, dove un uomo di 26 anni è stato arrestato per aver maltrattato la moglie. La donna, dopo anni di soprusi e botte, è riuscita finalmente a chiedere aiuto e i carabinieri sono intervenuti prontamente. La lite è scoppiata dopo che lei ha rivelato di voler abortire a seguito di una violenza sessuale subita dal marito, padre dei suoi due figli. La situazione era diventata insopportabile, ma questa volta la vittima ha avuto il coraggio di chiamare il 112.

La donna è stata accompagnata in ospedale per curare le ferite, mentre il marito è stato portato in carcere. La magistratura ha deciso di attivare un intervento immediato per proteggere la donna, vista la gravità dei fatti. Purtroppo, casi come questo confermano la triste realtà della violenza domestica, che colpisce molte donne in Brianza.

Le statistiche registrate dal progetto Raise della Fondazione Centro per la famiglia cardinale Martini sono allarmanti, con 169 casi di violenza domestica solo nell’arco di un anno. Molti casi di maltrattamenti durano da anni e hanno gravi conseguenze emotive sulle vittime. L’autostima è compromessa, l’ansia e la depressione sono frequenti, così come i disturbi legati all’alimentazione.

Non è facile per le donne vittime di violenza domestica rompere il ciclo infernale in cui sono intrappolate. Anche al pronto soccorso di Vimercate, dove esiste uno sportello di aiuto per le donne maltrattate, si vedono spesso segni inequivocabili di abusi. Fratture sospette, lividi, paura e vergogna sono solo alcune delle conseguenze della violenza domestica. È importante sensibilizzare sull’argomento e offrire sostegno alle vittime, affinché possano uscire da situazioni così drammatiche e trovare il coraggio di chiedere aiuto.

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