L’Anpi di Lesmo e Biassono ha celebrato oggi il sacrificio di Livio Cesana, un concittadino che ha dato la sua vita per la libertà. La cerimonia si è svolta a Gerno di Lesmo, esattamente 80 anni dopo l’impiccagione del partigiano biassonese avvenuta il 25 ottobre 1944.
Tra le autorità presenti c’erano i sindaci di Biassono e Lesmo, insieme a rappresentanti di associazioni e studenti della scuola media “Don Milani” di Lesmo. La cerimonia è iniziata con l’inno di Mameli e ha visto la partecipazione del comandante della stazione dei carabinieri di Arcore, Luca Carboni.
Livio Cesana, originario di Biassono, era un antifascista convinto che svolgeva un ruolo fondamentale nella resistenza armata contro le milizie nazi-fasciste. Dopo essere stato catturato e torturato presso il comando fascista della Villa Reale a Monza, è stato impiccato a Gerno, dove oggi sorge un cippo in sua memoria.
Livio Cesana era il comandante della 104° Brigata Garibaldi “Diomede” e venne arrestato nel 1944. Nonostante le torture subite per rivelare i nomi dei suoi compagni di lotta, Cesana si rifiutò di parlare. Questo gesto di coraggio gli costò la vita, ma la sua memoria vive ancora oggi nell’Anpi e nella comunità di Lesmo e Biassono.