Un’azienda di Monza è stata coinvolta in un presunto sodalizio criminale specializzato in reati fallimentari, frodi fiscali e truffe. Questa organizzazione aveva la sua base operativa a Cinisello Balsamo, in un capannone affittato da un’azienda appena costituita nel settore della telefonia, intestata a un prestanome. Questa società avrebbe ottenuto finanziamenti garantiti dallo Stato attraverso il Fondo di garanzia gestito da Mediocredito Centrale S.p.A.
Dopo un’indagine denominata “Casa di Carta” avviata nel 2023, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Como hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 19 persone sospettate di essere coinvolte in questo presunto sodalizio criminale. Sette persone sono state messe in carcere, sette ai domiciliari e cinque sottoposte all’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria.
L’indagine è stata coordinata dalla Procura di Monza, che ha iniziato a studiare alcune operazioni finanziarie sospette svolte dagli amministratori dell’azienda monzese. Sono state individuate alcune società “in affari” con il gruppo su cui si sono concentrate le indagini dei finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Como.
Il modus operandi presunto prevedeva la costituzione di società fittizie per ottenere finanziamenti garantiti dallo Stato, falsificando i bilanci e creando una falsa solidità aziendale. Dopo aver ottenuto il finanziamento, il denaro veniva utilizzato per acquistare auto di lusso, camper e bonifici all’estero.
I 19 soggetti coinvolti sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, riciclaggio e autoriciclaggio. Sono stati sequestrati beni per un valore di 13,8 milioni di euro, considerati il profitto dei reati contestati.