Violentata sul treno regionale “S524531” Varese-Treviglio, una giovane toscana di 21 anni ha vissuto un incubo durato 120 secondi. L’aggressore, un 36enne egiziano, è stato arrestato il 22 aprile nella sua casa a Dergano, quartiere alla periferia nord di Milano. L’uomo si è difeso dicendo di non aver fatto nulla di male. Il gip Lorenza Pasquinelli ha contestato all’indagato il reato di violenza sessuale con l’aggravante di aver agito “in pieno giorno – si legge nel testo dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere rilanciato dal Corriere della Sera – e con modalità che denotano una certa premeditazione ed efferatezza”. Le telecamere di sorveglianza della stazione hanno ripreso minuto per minuto l’accaduto: dal primo incontro tra la giovane e l’aggressore, fino alla fuga del 36enne. Sono le ore 10.17 del 5 aprile. La ragazza si trova al binario 1 della stazione di Garibaldi, a Milano. Deve raggiungere il suo fidanzato a Bergamo ma non sa quale treno prendere. L’egiziano si propone di aiutarla suggerendole di prendere il regionale “S524531” Varese-Traviglio. Lui è un pendolare, lavora come pizzaiolo in un locale di Pioltello e quella tratta la conosce benissimo. La 21enne si fida dei modi “gentili” dello sconosciuto: “Sembrava volesse aiutarmi”, metterà a verbale la vittima. Il 36enne e la ragazza salgono assieme sul treno ma poi le loro strade si dividono. Lei cerca il controllore per essere certa di non sbagliare. Fa su e giù per il corridoio finché, nella parte alta del vagone, incrocia di nuovo lo sconosciuto. Lui è seduto ai primi posti mentre sul fondo ci sono altri due uomini che scenderanno alla fermata successiva. “Ah, sei riuscita? – domanda l’egiziano alla vittima – Hai chiesto? Se vuoi siediti qui”. Lei accetta: è l’inizio dell’incubo. Sono le ore 10.36. La 21enne si ritrova schiacciata tra il finestrino e i sedili: “Ho visto cambiare il suo volto, mi sembrava che non mi ascoltasse più. – racconterà poi agli agenti della polfer – Ho percepito che la situazione non era normale, non mi sembrava più sicura e ho cercato di andare via”. Lui non le dà tregua: “Non ho avuto neanche il tempo di realizzare, facevo fatica a respirare”. La ragazza piange e grida, l’egiziano la rassicura: “Stai tranquilla non ti faccio niente”. La vittima reagisce d’istinto e con un colpo secco al mento dell’assalitore riesce a divincolarsi. Ghit scende di tutta corsa alla fermata Forlanini. L’orologio segna le 10.39. Dieci minuti dopo, una telecamera lo immortala all’esterno della stazione: è vestito con un giubbino color arancione e ha con sé un paio di buste. Grazie ai filmati estrapolati dai sistemi di videosorveglianza, gli investigatori sono riusciti a stanare l’aggressore e a identificarlo in poco più di una settimana. Si tratta di Ghit Z.R.R., egiziano di 36 anni, regolare sul territorio nazionale. Quando è stato arrestato, nella giornata di sabato 22 aprile, ha negato la violenza: “Non ho fatto nulla di male”. Il gip Lorenza Pasquinelli, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ha contestato all’indagato il reato di violenza sessuale aggravata poiché l’episodio “si è consumato in pieno giorno, con modalità che denotano efferatezza e premeditazione”.

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