La proposta del sindaco di Lonate Pozzolo, Elena Carraro, di attuare un patto di sicurezza insieme a Ferno, dopo lo stupro avvenuto nella stazione tra i due comuni, ha suscitato diverse reazioni. Il primo gruppo d’opposizione, Uniti e Liberi, ha definito le parole del sindaco come vuote, demagogiche e strumentali, che parlano solo alla pancia delle persone senza avere conseguenze concrete. Secondo loro, la sicurezza non è un tema esclusivo del comune, ma richiede una collaborazione concreta con le forze dell’ordine e tutti gli enti coinvolti. Inoltre, hanno fatto notare che Lonate non ha aderito al rinnovo del protocollo di sicurezza tra comuni, Regione Lombardia e prefettura, mentre Ferno sì. Questo dimostra, secondo loro, l’incompetenza del sindaco nell’amministrazione del paese. Nel frattempo, Tiziano Bonini, rappresentante di “I cittadini per i cittadini”, ha invocato l’istituzione di ronde diurne e notturne per garantire la sicurezza dei cittadini. Ha raccontato di come sua moglie si senta in pericolo e ha consigliato di non andare da soli in determinati luoghi. Secondo lui, la sicurezza è un problema che richiede un’azione concreta da parte dei cittadini stessi. In conclusione, la proposta del sindaco di attuare un patto di sicurezza tra Lonate e Ferno ha suscitato diverse reazioni, con l’opposizione che critica la mancanza di concretezza e invoca una maggiore collaborazione con le forze dell’ordine, mentre Bonini propone l’istituzione di ronde diurne e notturne.

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