Harrison Ford potrebbe tornare a vestire i panni di Indiana Jones per scoprire il “Segreto del Ficus gigante”, una pianta che continua a crescere nonostante sia chiusa in uno stabile in disuso, senza acqua né terra. Ma a Varese, presso l’ex concessionaria Renault di Terziroli, in viale Borri 176, la vegetazione è cresciuta in modo selvaggio, sia all’interno che all’esterno dell’edificio. Tra gli arbusti e le sterpaglie, si trova un incredibile Ficus che ha raggiunto il soffitto del salone espositivo. Ma come fa a crescere così tanto senza acqua e senza terra? Qualcuno lo annaffia o ha rotto il pavimento per piantare le radici? Questa specie tropicale sembra essere adatta al caldo africano dell’estate, ma come sopporta il freddo in inverno? La pianta è diventata una parete che riempie l’intera vetrina, con i rami che cercano disperatamente la luce. Potrebbe darsi che tra qualche tempo il peso dei rami e delle foglie possa sfondare il vetro e la pianta troverà nuovi spazi per arrampicarsi.

Ma non è solo il Ficus ad attirare l’attenzione dei visitatori. Sotto l’insegna al neon “Servizio”, si trova l’ingresso dell’officina, dove ci sono diverse auto e un camper Fiat in buono stato. Ci si potrebbe aspettare di trovare auto d’epoca di valore, come spesso accade nelle favole, ma qui ci sono solo due Renault 4 ultima serie, due Land Rover, una Saab, una Fiat 500 gialla, forse una 600 e perfino una Fiat 128 verdino senza fanali. L’erba è cresciuta anche all’interno, e le ultime piogge hanno formato diverse pozze. L’unica traccia dei fasti di Terziroli auto è il grande cartellone pubblicitario della Fiat Tipo, ancora quasi intatto, che eleggeva l’utilitaria come “Auto dell’anno 1989”. Un pezzo di storia dell’automobile, di un’altro Italia e di una diversa Varese.

Non sappiamo se Harrison Ford sarebbe interessato a questo luogo, ma di certo la natura ha preso il sopravvento su quello che era un tempo un tempio dell’acquisto automobilistico della “Varese da bere”. La pianta che cresce in modo incontrollato all’interno dell’edificio è solo un esempio di come la natura possa prendere il sopravvento sull’uomo e sulla sua concezione di progresso e sviluppo. Forse dovremmo imparare a lasciare più spazio alla natura e a proteggere il nostro pianeta.

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