Ivano Perico, un uomo di 61 anni, è attualmente in carcere con l’accusa di aver ucciso la sua cugina Stefania Rota nella sua villetta a Mapello. Sebbene la sua condizione sia migliorata, i tempi per chiarire la vicenda davanti al pubblico ministero si stanno allungando. I suoi avvocati, Piero Pasini e Stefania Battistelli, sono convinti che abbia agito per un dolo d’impeto, perdendo la testa durante una lite avvenuta l’11 febbraio. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, dalle indagini del Nucleo investigativo sarebbe emerso che Perico era stato portato in ambulanza al Papa Giovanni di Bergamo e ricoverato in psichiatria per tre-quattro giorni circa un mese prima dell’omicidio.
Durante l’interrogatorio di garanzia, Ivano Perico si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma i suoi avvocati hanno precisato che vorrebbe chiarire l’accaduto quanto prima al pubblico ministero Letizia Ruggeri, titolare delle indagini. In caserma, il giorno dell’arresto, avrebbe ammesso di avere colpito la cugina con un oggetto durante una lite. Gli avvocati escludono che il movente dell’omicidio sia di carattere sentimentale.
Sul diario ritrovato a casa della vittima, Stefania aveva appuntato una frase sibillina: “Ste attenta a Ivano, ma questo già lo sai”. Secondo gli inquirenti, il 3 marzo, l’uomo avrebbe anche appiccato il fuoco alla vetrina del geometra a cui i cugini si erano rivolti per la questione catastale, che ha uno studio in via XI Febbraio.
La vicenda è ancora avvolta nel mistero e gli avvocati di Ivano Perico stanno lavorando per far luce sulla situazione. Tuttavia, i tempi per una soluzione sembrano allungarsi. La verità, comunque, prima o poi verrà a galla.