Una delle eccellenze agroalimentari italiane, il formaggio Bitto, è al centro di un’inchiesta per contraffazione. Già lo scorso anno erano stati raccolti alcuni indizi di irregolarità, ma oggi i militari della Guardia di Finanza di Sondrio, insieme ai tecnici dell’Icqrf, hanno effettuato sette perquisizioni acquisendo documentazione. La Procura della Repubblica di Sondrio ha avviato un’attività di indagine per tutelare il patrimonio agroalimentare italiano, in particolare valtellinese, e garantire la reputazione del prodotto. La repressione della concorrenza sleale perpetrata da chi cerca di sfruttare la fama del prodotto senza rispettarne le regole di produzione è fondamentale per preservarne la qualità. Dopo le prime indagini dello scorso anno, oggi sono state eseguite ulteriori sette perquisizioni nei domicili e nelle sedi delle aziende di diversi imprenditori agricoli valtellinesi iscritti nel circuito di produzione del formaggio a denominazione tutelata. Durante le perquisizioni è stata rinvenuta e posta sotto sequestro importante documentazione contabile ed extracontabile che potrebbe confermare la presunta frode. L’indagine è ancora in fase preliminare e gli elementi raccolti saranno attentamente vagliati dalla Procura della Repubblica che, all’esito, dovrà valutare se contestare formalmente delle ipotesi di reato agli indagati.

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