La città di Brescia si è risvegliata con i segni della violenza che ha caratterizzato la notte successiva alla partita di calcio tra il Brescia e il Cosenza. La guerriglia scatenata dai tifosi ha portato alla retrocessione del Brescia in serie C, ma anche ai danni materiali e alle aggressioni ai danni degli agenti antisommossa. La mattina successiva, la città è stata invasa dai segni della furia dei tifosi: auto sfondate e distrutte, pietre e pezzi di muro abbandonati a bordo strada. La Lega di Serie B ha condannato fermamente gli episodi di violenza, che hanno gettato una pessima immagine sulla città di Brescia, che in questo anno è stata designata come Capitale italiana della cultura. Il presidente della Lega, Mauro Balata, ha espresso sconcerto e solidarietà per i veri tifosi e appassionati del calcio, che non hanno nulla a che fare con la violenza. Anche la sindaca di Brescia, Laura Castelletti, ha espresso sdegno per gli episodi di violenza, sottolineando come questi comportamenti possano avere un impatto negativo sulla reputazione della città e sul futuro del Brescia Calcio. Anche il sindacato della polizia ha espresso solidarietà ai colleghi feriti e ha chiesto alle società di calcio di assumersi la responsabilità della sicurezza fuori e all’interno dello stadio. La prefetta di Brescia, Maria Rosaria Laganà, ha definito la situazione una vergogna e ha invitato gli inquirenti a valutare tutti i filmati per intervenire contro i responsabili della violenza.