Il Tribunale di Trani ha emesso la sentenza finale sul disastro ferroviario del 12 luglio 2016, avvenuto lungo la tratta Andria-Corato delle Ferrovie del NordBarese, gestita da Ferrotramviaria. Il bilancio fu di 23 persone decedute e 51 ferite, tra cui due bergamaschi: Salvatore Di Costanzo, noto allenatore di calcio provinciale, e Michele Corsini, pensionato di Cologno al Serio. Il processo ha portato a quattordici assoluzioni e due sole condanne, rispettivamente del capostazione di Andria e del capotreno dell’ET1021. Il Tribunale ha escluso l’illecito amministrativo di Ferrotramviaria, “perché il fatto non sussiste”. La sentenza ha suscitato indignazione tra i familiari delle vittime, che hanno espresso il loro dissenso e la loro delusione. La previsione dei parenti delle vittime si è avverata, ma la giustizia sembra essere mancata. La tragedia del 2016 ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva e ha evidenziato la necessità di investire nella sicurezza delle infrastrutture ferroviarie, per evitare che simili disastri accadano nuovamente.

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