L’incendio che ha colpito le palazzine di via Moroni il 21 agosto ha causato gravi danni alle abitazioni, ma finalmente i primi residenti stanno tornando nelle loro case. Tuttavia, c’è preoccupazione per le spese necessarie per mettere in sicurezza gli edifici danneggiati. Per sostenere le famiglie colpite, è stata avviata una raccolta fondi chiamata “L’Eco-Kendoo”, che ha già superato i 5.000 euro.

Dopo oltre una settimana dal disastroso incendio, le prime otto unità immobiliari delle palazzine coinvolte sono state dichiarate agibili. Le fiamme sono partite dall’ultimo piano del civico 20, dove c’è un appartamento in ristrutturazione, e si sono propagate ai tetti dei palazzi, bruciando una superficie di 300 metri quadri.

Il Comune ha emesso un’ordinanza di sgombero per gli appartamenti dal civico 14 al 30, compreso l’ultimo piano del 40, a causa dell’inagibilità. Circa cinquanta persone sono state evacuate, di cui 37 ospitate a spese del Comune presso il “Central Hostel”, mentre gli altri hanno trovato ospitalità da amici o parenti. Le operazioni di rimozione delle macerie e messa in sicurezza degli edifici sono già in corso, e l’architetto incaricato dal condominio numero 14 ha dichiarato l’agibilità degli appartamenti di quel civico, ad eccezione di due unità danneggiate dal fuoco. La relazione dell’architetto è stata inviata agli uffici comunali, che hanno allertato la polizia locale e l’amministratore di condominio. Dei dieci appartamenti presenti al civico 14, otto sono tornati agibili e le persone che vi abitano hanno ricevuto il permesso di rientrare nelle loro case.

Tuttavia, i residenti sono preoccupati per i costi necessari per mettere in sicurezza gli edifici. Si tratta di una questione sociale molto critica che richiede una soluzione adeguata. Lunedì verrà fatta una riunione del Centro operativo comunale, che coinvolge la polizia locale, la protezione civile e gli uffici del Comune, i vigili del fuoco e la questura, per fare il punto della situazione.

Le indagini sull’incendio sono ancora in corso, e si sospetta che sia stato causato in modo accidentale. Il Nucleo investigativo antincendio dei vigili del fuoco ha effettuato un sopralluogo per comprendere le cause del rogo, concentrandosi in particolare sui lavori di ristrutturazione nell’appartamento dell’ultimo piano del civico 20, da cui sono partite le fiamme. Il materiale raccolto e le testimonianze confluiranno in una relazione che sarà inviata settimana prossima per integrare il fascicolo.

Nel frattempo, per sostenere le famiglie colpite, il giornale “L’Eco di Bergamo” ha lanciato una raccolta fondi in collaborazione con il Comune di Bergamo e la Croce Rossa italiana. I fondi raccolti saranno utilizzati per spese educative per i minori, sostegno abitativo per i residenti e le attività commerciali ferme, supporto psicologico e spese legali. Le donazioni possono essere effettuate sul portale “Kendoo”, e finora sono stati raccolti oltre 5.000 euro. Come ringraziamento, il Comune offrirà un voucher per due persone per visitare il Museo di Scienze Naturali “Caffi” e il Museo Archeologico in Città Alta.

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