Ancora scintille nel processo che si sta svolgendo nel Tribunale di Busto Arsizio, che vede l’imputato Alfonso Cocciolo, ex consigliere comunale di Legnano e docente dell’ITET Maggiolini di Parabiago, accusato di usura, corruzione e abuso di ufficio insieme ad altri sei imputati. Durante l’udienza di giovedì 21 settembre, sono stati esaminati alcuni dei coimputati.
Nell’udienza di oggi, l’attenzione è stata rivolta all’esame di Cocciolo, al quale il sostituto procuratore Ciro Caramore, che ha coordinato l’inchiesta, ha deciso di non fare domande. Incalzato dal suo avvocato Roberto Grittini, l’imputato ha fornito una versione dei fatti opposta a quella della pubblica accusa.
Rispondendo alle domande, l’ex consigliere comunale ha ricostruito i rapporti sia con le presunte vittime dei reati che gli vengono contestati, sia con gli altri imputati. Ha respinto ogni accusa riguardo alle procedure per l’affidamento dei beni e dei servizi all’istituto scolastico, sottolineando che faceva parte dell’ufficio tecnico ma non aveva il potere di acquistare beni per la scuola. Ha anche negato di aver prestato soldi in cambio di interessi, sostenendo che si trattava di aiuti concessi a persone con cui aveva rapporti professionali di lunga data.
Cocciolo ha anche dichiarato di essere stato vittima di un “accanimento” durante le indagini. Durante l’udienza sono stati chiamati a testimoniare anche politici legnanesi, come Mariangela Monticelli di Forza Italia e Daniela Colombo, ex consigliera comunale, che hanno raccontato di essere venute a conoscenza delle indagini durante la campagna elettorale del 2017.
Il prossimo passaggio del processo sarà il 12 ottobre, quando si passerà alla discussione dopo l’ascolto degli ultimi testimoni. Questa udienza potrebbe essere decisiva per il procedimento.